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Scontro 5 Stelle Di Pangrazio, la verità del presidente del consiglio regionale

Redazione Attualità di Redazione Attualità
27 Marzo 2015
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Avezzano. Non tarda ad arrivare la risposta della presidenza del consiglio regionale in merito alla presa di posizione del Movimento 5 Stelle su caso Powercop, punti nascita e la presunta aggressione tra due grillini e il presidente del consiglio, Giuseppe Di Pangrazio. “Per quanto concerne la questione Powercrop”, hanno commentato dalla presidenza, “nessuno si attribuisca i meriti di una lotta che affonda le radici negli anni e che ha visto come veri protagonisti di resistenza i cittadini di Borgo Incile, di Luco e di Avezzano, con le loro Amministrazioni comunali e i Consiglieri Regionali della precedente legislatura. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Di Pangrazio, in qualità di consigliere di opposizione, è stato primo firmatario  il 19.10.2010 di interpellanza al Presidente Chiodi e promotore  delle risoluzioni di Consiglio dell’8.11.2011 e del 25.3.2014, tutte finalizzate ad ottenere la sospensione del procedimento Powercrop
autorizzatorio e ad avviare nuove e più dettagliate istruttorie per contrastare l’insediamento dell’impianto. Lo stesso Presidente è stato anche promotore di un progetto di legge, concordato con i Comitati e le Amministrazioni locali, finalizzato ad impedire in Abruzzo impianti a biomasse con filiera lunga, con potenza superiore a 4MW, nella vicinanza di aree protette e ad una distanza inferiore a 3 Km dai centri abitati.   Un’attività istituzionale coerente e continuativa nel tempo. La stessa bocciatura del progetto nella giornata del 24 marzo 2015 da parte della Conferenza dei servizi, rendeva inopportune ulteriori iniziative. Da adesso in poi è quantomai necessaria un’azione unificata di contrasto ad eventuali riproposizione della Centrale”. Sui punti nascita, poi, hanno precisato che: “nessuno deve fare finta di essere estraneo alle drammatiche operazioni attuali, cui il Commissario D’Alfonso è stato obbligato da precedenti scelte nazionali e regionali, le cui cause risalgono alle decisioni assunte nel 2010 con l’Accordo della Conferenza Stato Regioni e recepite dalla precedente giunta e dal comitato Percorso Nascita regionale. A quelle risultanze la Regione deve attenersi oggi per non incorrere nell’infrazione del piano di rientro della sanità. A nulla valgono, oggi, le doglianze spettacolari dell’opposizione ad effetto mediatico ma senza alcun effetto pratico.Risoluzione realistica sembrava invece quella predisposta dal Presidente Di Pangrazio, con la previsione di un mandato unanime al Presidente della Regione Abruzzo di negoziare una deroga con il Governo centrale ed evitare tagli drastici. Per l’esame di quest’ultima risoluzione – insieme alle altre – era stata lanciata la proposta da parte dello stesso Presidente Di Pangrazio, di un’apposita (e immediata) Conferenza dei Capigruppo, purtroppo non fatta propria da Consiglieri o Gruppo Consiliare”. In conclusione, poi, sulla questione della presunta aggressione hanno chiarito che: “al termine della riunione  di martedì, dopo lo scioglimento della seduta, sono seguite alcune provocazioni di persone estranee al Consiglio. Sarebbe opportuno che nessuno copra il suo atteggiamento invocando violenze altrui e addossando ad altri la responsabilità di sollevare tensioni e sobillare conflittualità. Nulla può essere attribuito ad altri che vada  oltre il limite della più accesa dialettica, libera e democratica, mai rimasta compressa dai vertici istituzionali. E valga il detto, appropriato al caso: “chi è senza peccato scagli la prima pietra…”. Resta comunque opportuno che la Conferenza dei Capigruppo voglia valutare un più attento codice dei comportamenti e degli atteggiamenti, ancor più riconducibili a  persone estranee all’Assemblea ed alla rappresentanza istituzionale”.

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