Morino. “Nel 1915 un violento terremoto aveva distrutto buona parte del nostro circondario e in trenta secondi ucciso circa trentamila persone. Quel che più mi sorprese fu di osservare con quanta naturalezza i paesani accettassero la tremenda catastrofe. In una contrada come la nostra, in cui tante ingiustizie rimanevano impunite, la frequenza dei terremoti appariva un fatto talmente plausibile da non richiedere ulteriori spiegazioni. C’era anzi da stupirsi che i terremoti non capitassero più spesso. Nel terremoto morivano infatti i ricchi e poveri, istruiti e analfabeti, autorità e sudditi. Nel terremoto la natura realizzava quello che la legge a parole prometteva e nei fatti non manteneva: l’uguaglianza. Uguaglianza effimera. Passata la paura, la disgrazia collettiva si trasformava in occasione di più larghe ingiustizie.” Così raccontava il terremoto, che il 13 gennaio del 1915 distrusse la Marsica, Ignazio Silone, e troppo spesso purtroppo ancora oggi in questo paese le catastrofi naturali diventano opportunità per derogare alle leggi e lucrare. A Morino vogliamo ricordare il centenario di quell’evento che ha drammaticamente segnato il volto della Marsica e cambiato i rapporti sociali tra le popolazioni locali “facendo insieme”. E’ stato costituito un Comitato che riunisce l’Amministrazione Comunale, La Riserva Regionale Zompo lo Schioppo, le Associazioni locali, i cittadini con l’unico obiettivo di continuare il percorso intrapreso da diversi anni per la valorizzazione del borgo abbandonato di Morino Vecchio. Si tratta di un luogo di grande interesse storico e paesaggistico individuato come polo ecomuseale tematico dal nuovo Piano di Recupero che connota questo sito come eco-villaggio con servizi e residenze turistiche. In mancanza delle risorse economiche necessarie per la realizzazione degli interventi previsti nel Piano di Recupero, l’Amministrazione e la cittadinanza, hanno attivato iniziative di volontariato finalizzate alla rivitalizzazione del Borgo di Morino Vecchio. Oggi tutti insieme si continua a lavorare per riportare alla luce vicoli e parti di edifici che rischiano di scomparire, per mettere in sicurezza percorsi e spazi che possono essere fruiti dai cittadini e dai turisti e che ogni anno diventano magica cornice di eventi culturali come il festival Ambient’Arti. “Vedere la partecipazione massiccia dei tanti cittadini che ogni volta aderiscono alle giornate di volontariato mi riempie di gioia. Sono queste le cose che mi danno la forza per andare avanti e proseguire nel difficile impegno di essere Amministratore, oggi, di un piccolo comune nel pieno di una crisi economica senza precedenti. Lavorare insieme, rimboccarsi le maniche e provare a costruire un futuro migliore nella nostra terra per i nostri giovani”. Con queste parole il Sindaco di Morino Roberto D’Amico ci saluta mentre torna a lavorare con i suoi concittadini.