Tagliacozzo. Presentato il libro di Patrizia Tocci “Nero è il cuore del papavero” a cura di Maria Paola Giorgi del Comitato per la comunicazione culturale città di Avezzano. Presente Maria Paola Giorgia cui l’autrice ha affidato l’evento, Adriano Sabatini, voce narrante e l’assessore di Tagliacozzo Chiara Nanni. L’ assessore non poteva non approvare la riscoperta di un mondo contadino a lei sconosciuto che va riproposto e diffuso largamente nelle sue valenze formative. L’evento si inserisce all’interno del festival di mezza estate di Tagliacozzo in una delle giornate dei Gironi Divini, la Giorgi, scrittrice a sua volta, di grande cultura ed elevato spessore umano, è sempre stata una personalità molto impegnata in campo culturale e sociale, ed ha regalato alla città eventi di grande interessecon il Comitato per la Comunicazione Culturale Città di Avezzano. Ricordiamo l’ultimo lavoro “La Follia del Rinascimento” con l’artista Alberto Cicerone ed il critico Vittorio Sgarbi. Patrizia Tocci è nata a Verrecchie, laureata in filosofia all’Università La Sapienza di Roma, ha vissuto all’Aquila fino al 2015. Ora vive e lavora a Pescara, dove insegna materie letterarie negli Istituti Secondari Superiori. Ha pubblicato “Un paese ci vuole” (L’Aquila 1990), raccolta di prose e poesie e tanti altri. Ricordiamo inoltre, come curatrice, I Gigli della memoria: narrazione collettiva (Chieti 2012), 55 testimonianze sulla notte del terremoto del 2009 a cui ha partecipato lo stesso Sabatini. “Nero è il cuore del papavero” è il suo primo romanzo.Il racconto: “ insegue le tracce della memoria attraverso la figura di un padre che non c’ è più “… ma di cui restano i gesti, le parole, le abitudini.
La fine di un mondo contadino che si intreccia ai profumi, agli odori, rumori, colori scomparsi dalla realtà ma non dalla memoria. Un viaggio nelle dimensioni interiori del tempo in cui il presente ritrova nel passato il filo conduttore dell’esistenza e lo utilizza par fare spazio al futuro… ma forse nemmeno l’autrice può chiarire il mistero insito nel rapporto, tra sofferenza e scrittura” dirà Paolo Rumiz nella presentazione sul libro.La mancanza di una struttura vera e propria del romanzo tradizionale, come sottolinea Maria P. Giorgi, lo porta ad essere un lavoro piuttosto circolare; “si, ho voluto che fosse circolare perché ho seguito le stagioni che per la coltivazione dei campi sono determinanti;” Leggendo il romanzo scorgiamo un mondo a se che viene riscoperto nella memoria proprio quando ormai la vita sembrava andare avanti in un futuro senza nome, lontano da quei valori che hanno lasciato nuda una società moderna e contemporanea, straniera a se stessa. “Dopo il terremoto dell’Aquila, la scrittura è stata per me una superficie piana dove approdare…il cuore del papavero è un atto di trasmissione di categorie che non ci sono più, appunto. Ho scelto questo fiore perché è un fiore indocile, fragile e forte nello stesso tempo, nero al centro come un terzo occhio che da bambini ci segnavamo premendo forte il fiore sulla fronte, tra le due sopracciglia, un gioco innocente”. La cifra stilistica sta tra il romanzo epistolare (l’autrice in ogni capitolo parla al padre ormai scomparso),ilrealismoed un flusso di coscienza che disorientano inizialmente il lettore,ma se si sa leggerlo con molta attenzione e silenzio risulta essere come un mosaico d’autore; i capitoli piccole tessere accese dal riverbero di vivi ricordi tonali, ed il padre al centro dell’opera stessa come quel cuore nero dove attorno crescono e si rinnovano continuamente petali…e petali…e petali…
In platea il presidente del comitato per la Comunicazione Culturale di Avezzano con la moglie , Gianfranco Lombardi e Rosa Simone, la madre dell’autrice, il marito, la sorella, la nipote e tanti amici venuti da Pescara. Monica Virgilio